Scritture Torre di Guardia ---- 16-22 agosto La gentilezza nel parlare favorisce buoni rapporti PAGINA 20 CANTICI: 80, 77

(Galati 5:22) D’altra parte, il frutto dello spirito è amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede,
(1 Pietro 3:15) Ma santificate il Cristo come Signore nei vostri cuori, sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi chieda ragione della vostra speranza, ma con mitezza e profondo rispetto.
(Colossesi 4:6) La vostra espressione sia sempre con grazia, condita con sale, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno.
(Proverbi 25:28) Come una città diroccata, senza mura, è l’uomo che non tiene a freno il suo spirito.
(Numeri 12:3) E l’uomo Mosè era di gran lunga il più mansueto di tutti gli uomini che erano sulla superficie del suolo.
(Numeri 20:10) Dopo ciò Mosè e Aaronne convocarono la congregazione davanti alla rupe, ed egli diceva loro: “Udite, ora, ribelli! Vi faremo uscire acqua da questa rupe?”
(Numeri 20:12) Geova disse poi a Mosè e ad Aaronne: “Poiché non avete mostrato fede in me per santificarmi davanti agli occhi dei figli d’Israele, non introdurrete questa congregazione nel paese che certamente darò loro”.
(Salmo 106:32) Inoltre, causarono provocazione alle acque di Meriba, Così che andò male a Mosè per causa loro.
(Proverbi 10:19) Nell’abbondanza delle parole non manca la trasgressione, ma chi tiene a bada le sue labbra agisce con discrezione.
(Colossesi 4:6) La vostra espressione sia sempre con grazia, condita con sale, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno.
(Proverbi 12:18) C’è chi parla sconsideratamente come con i colpi di una spada, ma la lingua dei saggi è salute.
(Proverbi 18:21) Morte e vita sono in potere della lingua, e chi l’ama ne mangerà i frutti.
(Proverbi 18:6-7) Le labbra di chi è stupido entrano in lite, e la sua medesima bocca chiama pure le percosse. 7 La bocca dello stupido è la sua rovina, e le sue labbra sono un laccio per la sua anima.
(Colossesi 3:8) Ma ora realmente allontanatele tutte da voi: ira, collera, malizia, parlare ingiurioso e discorso osceno dalla vostra bocca.
(Giacomo 1:20) poiché l’ira dell’uomo non opera la giustizia di Dio.
(Matteo 5:22) Comunque, io vi dico che chiunque continua ad essere adirato verso il suo fratello dovrà rendere conto al tribunale; ma chiunque si rivolge al suo fratello con un’indicibile parola di disprezzo dovrà rendere conto al Tribunale Supremo; mentre chi dice: ‘Spregevole stolto!’ sarà soggetto alla Geenna ardente.
(Proverbi 19:11) La perspicacia di un uomo certamente rallenta la sua ira, ed è bellezza da parte sua passare sopra alla trasgressione.
(Efesini 4:26-27) Siate adirati, eppure non peccate; il sole non tramonti sul vostro stato d’irritazione, 27 né date luogo al Diavolo.
(Efesini 4:31-32) Ogni acrimoniosa amarezza e collera e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia. 32 Ma divenite benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberalmente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberalmente perdonati mediante Cristo.
(Levitico 19:17) “‘Non devi odiare nel tuo cuore il tuo fratello. Devi riprendere senz’altro il tuo compagno, per non portare peccato insieme a lui.
(Ecclesiaste 3:1) Per ogni cosa c’è un tempo fissato, sì, un tempo per ogni faccenda sotto i cieli:
(Ecclesiaste 3:7) un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare;
(Romani 12:20-21) Ma, “se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli qualcosa da bere; poiché facendo questo accumulerai carboni ardenti sulla sua testa”. 21 Non farti vincere dal male, ma continua a vincere il male col bene.
(Genesi 27:41-44) Comunque, Esaù nutriva animosità verso Giacobbe a causa della benedizione con la quale suo padre l’aveva benedetto, ed Esaù diceva in cuor suo: “I giorni del periodo di lutto per mio padre si avvicinano. Dopo ciò ucciderò Giacobbe mio fratello”. 42 Quando le parole di Esaù suo figlio maggiore furono riferite a Rebecca, essa mandò subito a chiamare Giacobbe suo figlio minore e gli disse: “Ecco, Esaù tuo fratello si conforta all’idea di ucciderti. 43 Ora, dunque, figlio mio, ascolta la mia voce e levati, fuggi da Labano mio fratello ad Haran. 44 E devi dimorare con lui per alcuni giorni finché il furore di tuo fratello non si calmi,
(Genesi 32:1-32) E in quanto a Giacobbe, si avviò, e ora gli vennero incontro gli angeli di Dio. 2 Giacobbe, quando li vide, immediatamente disse: “Questo è l’accampamento di Dio!” Perciò diede a quel luogo il nome di Maanaim. 3 Quindi Giacobbe mandò davanti a sé dei messaggeri ad Esaù suo fratello nel paese di Seir, il campo di Edom, 4 e comandò loro, dicendo: “Direte questo al mio signore, a Esaù: ‘Il tuo servitore Giacobbe ha detto questo: “Ho risieduto presso Labano come forestiero e ci sono restato per lungo tempo fino ad ora. 5 E ho tori e asini, pecore, e servi e serve, e mando a informarne il mio signore, per trovare favore ai tuoi occhi”’”. 6 A suo tempo i messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: “Siamo andati da tuo fratello Esaù, ed egli pure ti sta venendo incontro, e quattrocento uomini con lui”. 7 E Giacobbe ebbe molto timore e divenne ansioso. Divise dunque la gente che era con lui, e i greggi e i bovini e i cammelli in due campi, 8 e disse: “Se Esaù viene contro un campo e l’assale, certamente il campo che rimane potrà scampare”. 9 Dopo ciò Giacobbe disse: “O Dio di mio padre Abraamo e Dio di mio padre Isacco, o Geova, che mi dici: ‘Torna nel tuo paese e dai tuoi parenti e senz’altro ti tratterò bene’, 10 non sono degno di tutte le amorevoli benignità e di tutta la fedeltà che hai esercitato verso il tuo servitore, poiché passai questo Giordano col mio bastone soltanto e ora sono divenuto due campi. 11 Liberami, ti prego, dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù, perché ho timore di lui, che venga e certamente mi assalga, madre e figli insieme. 12 E tu, tu hai detto: ‘Senza dubbio ti tratterò bene e certamente costituirò il tuo seme come i granelli di sabbia del mare, che non si possono contare per la moltitudine’”. 13 E trascorse lì quella notte. E da ciò che gli venne in mano prendeva un dono per Esaù suo fratello: 14 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni, 15 trenta cammelle che allattavano e i loro piccoli, quaranta vacche e dieci tori, venti asine e dieci asini adulti. 16 Quindi consegnò ai suoi servitori un branco dopo l’altro separatamente e disse ripetute volte ai suoi servitori: “Passate davanti a me, e dovete porre un intervallo tra branco e branco”. 17 Inoltre comandò al primo, dicendo: “Nel caso che Esaù mio fratello ti incontri e ti domandi, dicendo: ‘A chi appartieni, e dove vai e a chi appartengono questi davanti a te?’ 18 quindi devi dire: ‘Al tuo servitore, a Giacobbe. È un dono, mandato al mio signore, a Esaù, ed ecco, egli stesso è anche dietro di noi’”. 19 E continuò a comandare anche al secondo, anche al terzo, anche a tutti quelli che seguivano i branchi, dicendo: “Secondo questa parola dovete parlare a Esaù quando lo incontrerete. 20 E dovete anche dire: ‘Ecco il tuo servitore Giacobbe dietro di noi’”. Poiché diceva fra sé: “Lo placherò col dono che va davanti a me, e poi vedrò la sua faccia. Forse mi farà una benevola accoglienza”. 21 Il dono passò dunque davanti a lui, ma egli stesso trascorse quella notte nell’accampamento. 22 Più tardi, quella notte, si levò e prese le sue due mogli e le sue due serve e i suoi undici figlioli e passò il guado dello Iabboc. 23 Così li prese e li fece passare al di là della valle del torrente, e fece passare al di là ciò che aveva. 24 Infine Giacobbe fu lasciato solo. Quindi un uomo veniva alle prese con lui fino a che ascese l’aurora. 25 Quando vide che non aveva prevalso su di lui, gli toccò la cavità della giuntura della coscia; e la cavità della giuntura della coscia di Giacobbe si slogò, mentre era alle prese con lui. 26 Dopo ciò disse: “Lasciami andare, perché è ascesa l’aurora”. A ciò egli disse: “Non ti lascerò andare se prima non mi benedici”. 27 Allora gli disse: “Qual è il tuo nome?” al che disse: “Giacobbe”. 28 Quindi disse: “Non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele, poiché hai conteso con Dio e con gli uomini tanto che alla fine hai prevalso”. 29 A sua volta Giacobbe domandò e disse: “Dichiarami, ti prego, il tuo nome”. Comunque, egli disse: “Perché domandi il mio nome?” E lì lo benedisse. 30 Perciò Giacobbe diede al luogo il nome di Peniel, perché, come egli disse: “Ho visto Dio faccia a faccia eppure la mia anima è stata liberata”. 31 E il sole cominciò a rifulgere su di lui appena passò vicino a Penuel, ma zoppicava sulla coscia. 32 È per questo che i figli d’Israele non sono abituati a mangiare il tendine del nervo della coscia, che è sulla cavità della giuntura della coscia, fino a questo giorno, perché egli toccò la cavità della giuntura della coscia di Giacobbe presso il tendine del nervo della coscia.
(Efesini 4:29) Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualunque parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, affinché impartisca ciò che è favorevole agli uditori.
(1 Tessalonicesi 2:7-8) Al contrario, noi divenimmo gentili in mezzo a voi, come quando una madre che alleva i propri figli ne ha tenera cura. 8 Così, avendo per voi tenero affetto, provammo molto piacere di impartirvi non solo la buona notizia di Dio, ma anche le nostre proprie anime, perché ci eravate divenuti diletti.
(2 Timoteo 2:24-25) Ma lo schiavo del Signore non ha bisogno di contendere, ma di essere gentile verso tutti, qualificato per insegnare, mantenendosi a freno nel male, 25 istruendo con mitezza quelli che non sono favorevolmente disposti, se mai Dio conceda loro il pentimento che conduce all’accurata conoscenza della verità,
(Luca 2:19) ma Maria custodiva tutte queste parole, traendone conclusioni nel suo cuore.
(Colossesi 3:19) Mariti, continuate ad amare le [vostre] mogli e non siate amaramente adirati con loro.
(1 Pietro 3:7) Voi, mariti, continuate a dimorare in maniera simile con loro secondo conoscenza, assegnando loro onore come a un vaso più debole, il femminile, giacché siete anche eredi con loro dell’immeritato favore della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite.
(Proverbi 19:14) L’eredità dai padri è una casa e ricchezza, ma la moglie discreta è da Geova.
(Proverbi 31:11) In lei ha confidato il cuore del suo proprietario, e non manca alcun guadagno.
(Proverbi 14:1) La donna veramente saggia ha edificato la sua casa, ma la stolta la demolisce con le sue proprie mani.
(Colossesi 3:21) Padri, non esasperate i vostri figli, affinché non si scoraggino.
(Efesini 6:4) E voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nella norma mentale di Geova.
(Romani 12:2) E cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio.
(Efesini 4:23-24) e ad essere rinnovati nella forza che fa operare la vostra mente, 24 e a rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà.
(Proverbi 17:14) Il principio della contesa è come uno che fa uscire acque; vattene, dunque, prima che la lite sia scoppiata.
(Proverbi 15:1) La risposta, quando è mite, allontana il furore, ma la parola che causa pena fa sorgere l’ira.
(Proverbi 26:21) Come carboni accesi per le braci e legna per il fuoco, così è l’uomo rissoso per far accendere la lite.
(Giacomo 1:19) Sappiate questo, miei diletti fratelli. Ogni uomo dev’essere pronto a udire, lento a parlare, lento all’ira;
(Giacomo 3:2) Poiché tutti inciampiamo molte volte. Se uno non inciampa in parola, questi è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche l’intero corpo.
(Ecclesiaste 7:8-9) È meglio la fine di poi di una faccenda che il suo principio. È meglio chi è paziente che chi è di spirito superbo. 9 Non ti affrettare nel tuo spirito a offenderti, poiché l’offendersi è ciò che riposa nel seno degli stupidi.
(Ecclesiaste 7:21-22) Inoltre, non porre il tuo cuore a tutte le parole che il popolo può pronunciare, affinché tu non oda il tuo servitore invocare su di te il male. 22 Poiché il tuo proprio cuore sa bene che molte volte anche tu, tu stesso, hai invocato il male su altri.
(Matteo 6:14-15) “Poiché se voi perdonate agli uomini i loro falli, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; 15 mentre se voi non perdonate agli uomini i loro falli, neppure il Padre vostro perdonerà i vostri falli.
(Matteo 18:21-22) Allora Pietro si accostò e gli disse: “Signore, quante volte il mio fratello peccherà contro di me e io gli perdonerò? Fino a sette volte?” 22 Gesù gli disse: “Io non ti dico: Fino a sette volte, ma: Fino a settantasette volte.
(Matteo 18:35) In maniera simile anche il mio Padre celeste agirà con voi, se non perdonate di cuore ciascuno al proprio fratello”.
(Colossesi 3:14) Ma, oltre a tutte queste cose, [rivestitevi d’]amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione.
(1 Timoteo 1:11) secondo la gloriosa buona notizia del felice Dio, che mi fu affidata.

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